mercoledì 27 ottobre 2010

Crostata di mele cotogne cannella e noci...di Valeria

Zio Piero già lo so che non vincerò il contest per la tua sezione, anche se ti giuro mi sono impegnata per fare una bella foto!


Detto questo - che mi sembra una premessa doverosa (!) - passiamo alla ricetta, che invece ha qualcosa da dire, eccome!

Si tratta di una genuina quanto corroborante quanto deliziosa crostata con confettura di mele cotogne, che ha dalla sua un equilibrio di consistenze piacevole grazie anche alle noci che ogni tanto si palesano al palato.

il procedimento è medio-lungo se si vuole fare, come me, la versione integralista, ovvero farsi anche la confettura di mele cotogne in casa; media ( i tempi di una crostata normale) se si decide per una confettura comprata o, meglio ancora, già fatta.

Passiamo quindi alla preparazione della confettura, considerando che di questo periodo le mele cotogne sono a maturazione e con un pò di fortuna potrete trovare alberi di cui nessuno si interessa stracarichi di questi frutti (e detto tra noi supernaturali e non trattati!!).

Eh si perchè per mangiare la mela cotogna non basta allungare la mano e staccarla dal suo ramo come per tutti i frutti in genere, ma bisogna "ammaestrare" questo pomo selvatico in qualche modo: tramite confetture, gelatine, e quanto altro.

Quindi la ricetta per la confettura, quando ne avrete fatto incetta, è doverosa:

- 1 kg di mele cotogne (prodotto finale private del torsolo)

- 200 ml acqua

- il succo di un limone

- 500 gr di zucchero

- cannella a piacere

Tagliate in quarti le mele cotogne con un bel coltellaccio affilato (sono belle dure al taglio!) e privatele del torsolo ma NON della buccia, ricca di pectina, utilissima per una bella confettura.

Tuffatele subito dentro un recipiente d' acqua acidulata con limone altrimenti scuriscono.

Una volta finito, pesatele, dovete ottenerne circa un kilo (o più, basta fare le proporzioni con gli altri ingredienti) e mettetele in una pentola a fuoco medio-dolce con i 200 ml di acqua e il succo di limone, copritele.

Giratele di tanto in tanto, dopo circa 30 minuti saranno cotte. (la prova forchetta è infallibile: se passa da parte a parte ci siamo)

ora spegnete il fuoco e con un passaverdure o se non volete insozzare tutto come me, con un frullino ad immersione, fate una prima purea grossolana direttamente in pentola ed aggiungete lo zucchero.

appena il composto avrà assorbito tutto e sarà più fluido potete continuare a frullare se volete una texture più liscia, se invece vi piacciono i pezzettoni lasciate pure com'è.

altri 10 min circa e il composto è pronto, lo vedete sia alla prova piattino sia dal fatto che una volta raccolto con il cucchiaio tende a rimanere attaccato a questo.

alla fine io aggiungo anche cannella a piacere (assaggiatela) e se voglio fare una versione ricca, granella di mandorle.

ora io ne metto da parte un pò per la farcia della crostata (200 ml ca) il resto lo metto in vasetti sterilizzati e li faccio riposare una notte capovolti per creare il sottovuoto.

Accendo poi subito il forno, a 170 ° (se no mi scordo...!)

Procedo quindi per la crostata, con una frolla classica per una base di 21-22 cm:

250 gr di farina

125 gr di burro

150 zucchero

1 uovo intero

mezzo cucchiaino di sale

mezzo limone grattugiato

in una ciotola lavoro il burro morbido, lo zucchero e il limone grattugiato fino a farne una crema, poi aggiungo l'uovo per amalgamare il tutto.

aggiungo poi la farina e il lievito ed impasto velocemente fino ad ottenere una palla che riposerà in frigo coperta da cellophane per almeno due ore, se invece ho fretta la schiaccio e la metto in freezeer coperta da carta forno per una mezz'ora.

una volta pronta assemblo il tutto nella tortiera, aggiungo uno strato NON troppo spesso di marmellata  e la chiudo con le strisce classiche di pasta; nei "buchetti" della crostata metto mezzo gheriglio di noce  che conferirà un tono croccante durante l'assaggio.

Prima di servirla si può spolverare di zucchero a velo o coprire di gelatina, vengono bene in tutti e due i modi.

ps. se non era chiaro con questo post partecipo al contest "inventa...mela!" di arabafelice! :-)



mercoledì 6 ottobre 2010

Trota salmonata al Rum Matuzalem e noci di Giuseppe

Non acquisto MAI pesce già sfilettato perchè spesso questo è indice di poca freschezza.

Un'eccezione può essere fatta, ad esempio, nel caso della trota salmonata.

La trota salmonata è un pesce ITALIANO, estremamente sano e molto molto molto economico, che nel 95 % dei casi è pescato nei nostri mari ed arriva freschissimo nei banchi dei supermercati. Avendo cura di eliminare le molte spine di cui è munito (per questo spesso è venduto in filetti già privi di spine), diventa un alleato preziosissimo e sopratutto salutare della nostra cucina.

Parlando di pesci economici, tra un filetto di pangasio ed un filetto di trota salmonata non dovete pensare nemmeno per un istante di scegliere il primo, dato che il pangasio è un pesce d'acqua dolce proveniente per lo più da Vietnam, Cambogia, Thailandia ed altri paesi LONTANI dove l'acqua è intrisa di moltissime "fantastiche" sostanze tossiche.

E se non ci credete leggete questo bell'articolo qui.

Ma ora veniamo alla nostra bella ricetta.

Ingredienti per 4 persone.

Trota salmonata ca. 1.2 kg. oppure 800 gr di filetti di trota salmonata fresca.

150 gr. burro

10 noci

Rum Matuzalem q.b.

aglio q.q.

farina q.b.

prezzemolo q.b.

sale q.b.

pepe q.b.

_________________________________

Sfilettate la trota e suddividete ciascuno dei 4 filetti che ricaverete in ulteriori 2 parti per un totale di 8 pezzi che provvederete a sciaquare, asciugare e passare nella farina.

In una padella mettete a soffriggere l'aglio nel burro. Quando l'aglio sarà imbiondito, toglietelo e ponetevi i filetti, lasciandoli sfrigolare 3/4 minuti per lato.

Controllate sempre il livello della cottura, il filetto in ogni caso dovrà essere risultare imbiondito e non bruciacchiato!

A questo punto aggiungete un bicchierino di Rum Matuzalem (o altro Rum scuro) e la granella che avrete ottenuto sgusciando le noci e sbriciolandone grossolanamente i gherigli.

Lasciate evaporare il Rum (circa 3 minuti).

A questo punto abbassate la fiamma, aggiungete abbondante pepe e prezzemolo, regolate di sale (sempre assaggiare quello che si sta preparando e mai mettere il sale "ad occhio"!) e siete pronti per impiattare.

Io qui ho guarnito con pomodori freschi tagliati a spicchi e foglie intere di prezzemolo, un filo d'olio a crudo, sale e qualche goccia di crema di aceto balsamico.

martedì 5 ottobre 2010

Panna cotta alla cannella. Ovvero la ricetta della semplicità... di Valeria


C'era una volta... una panna in scadenza...

alzi la mano chi, almeno una volta, non si è trovato in questa situazione.

la storia va più o meno così: si va a comprare più panna del dovuto per un dolce o qualche altro pasticcio (non si sa mai) e dopo qualche giorno, all'approssimarsi della scadenza, si entra nel dubbio/preoccupazione sul cosa fare per non sprecare quanto rimasto...

beh, in effetti è un bel dilemma, anche se a me diciamo che non capita spessissimo, in quanto absolut beginners dei dolci...ma visto che qualcosina ho cominciato a pasticciare  finalmente ho anch'io guardato la panna in frigo con aria interrogativa.

eh si che leggi di qua e leggi di la, sembra proprio che sta panna quando è di troppo diventa panna cotta...mmmmh...allora che panna cotta sia, ma stavolta voglio proprio sperimentare se senza nessuna indicazione riesco  a far uscire qualcosa di sensato.

mumble mumble... la panna c'è (ma dai???), bene, poi che ci vorrà?

direi un pò di latte se no una volta solida è una mattonella, penso... bene allora procediamo...

mi metto ai fornelli, scaldo un pò di latte nel pentolino con mezza stecca di vaniglia (diciamo due dita)

prendo la panna (125ml) la verso insieme al latte e lascio a fuoco dolce 3 minuti con l'aggiunta di un cucchiaio di zucchero.

assaggio, è abbastanza dolce, quindi mi fermo (soggettivo direi..heheh) per il resto aggiungo 2 fogli di gelatina che avevo prima bagnato in acqua fredda...

la lascio sciogliere senza girarla col cucchiaio e solo dopo do una rimescolata prima di metterla in forma.

adesso, dove andrà, frigo o freezer??

frezer per la prima mezz'ora poi si vedrà... in effetti dopo un pò comincia a solidificare ( poi però dopo un pò l'ho tolta visto che stava indurendo di un gran bene...)

beh, il risultato è quello che vedete, qui spolverata con un pò di cannella è stato un merendone ghiotto per me e per il mio leoncino.

a questo punto qualcuno dirà: ma dopo sta storia la morale qual'è?

direi che la morale è che al di là della semplicità della ricetta, basta un pò di naso in cucina per fare qualcosa di carino con proprio poco poco poco... amen!